Si potrebbe fare come nel gioco delle differenze tanto di moda nei videogiochi da bar negli anni ‘90, due fratelli uno accanto all’altro uguali in tutto e per tutto.
Soltanto gli amici più stretti e i familiari li riconoscono.
Un gioco vecchio quanto il mondo, e i conseguenti scherzetti di cui tutti i gemelli che si rispettano sono protagonisti.
Succede così che il fratello intelligente venga utilizzato per le interrogazioni e gli esami di scuola guida, oppure per fare bella figura agli eventi pubblici.
Ad esempio ai comizi elettorali della Lega Nord in Calabria.
Mando mio fratello che parla meglio di me e ha un lessico più forbito. Il problema è che ai comizi, poi, parli sempre solo Matteo Salvini, e nessuno se ne accorge che hai mandato il fratello intelligente.
Trucco non riuscito, quindi, con l’aggravante che per giunta se ne sono accorti tutti.
Il gioco è da ritentare, magari, in Consiglio Regionale.
Anche se siamo sicuri che anche lì nessuno se ne accorgerà.