Chi guida la macchina in Calabria?
L’uomo, verrebbe immediatamente da rispondere. Giusto, la regola dice così.
Eccezionalmente – e solo per la giornata di oggi – le donne potranno provare l’ebbrezza di condurre un’automobile nonostante in macchina sia presente il marito.
Incredibile, un atto rivoluzionario e, a suo modo, pionieristico, in grado di aprire una breccia nel millenario “muro” calabrese che vede le donne limitate a poche utili attività (prevalentemente domestiche).
Questa misura straordinaria era stata annunciata a Capodanno dal Gran Consiglio dei Masculazzi Calabri, riunitisi in piazza a Filadelfia (VV) per decidere se riconoscere, saltuariamente, qualche soddisfazione alle femmine.
La controversa decisione è stata presa solo grazie a una risicatissima maggioranza, la votazione nel merito si è infatti conclusa con 6 voti favorevoli e 5 contrari. Decisivo il benestare del Gran Visir di Badolato – compare Micuzzu – un novantaduenne riformista che ha optato per una visione possibilista: “Se è solo per l’8 marzo, va bonu. Altrimenti nenta.”
La Calabria era ancora l’unica regione al mondo a vietare alle donne di guidare in presenza del marito, dopo le storiche riforme avviate in Arabia Saudita lo scorso anno.
Tuttavia i maschi più integralisti non si scoraggiano e hanno già indetto una manifestazione di protesta, programmata in serata a Sant’Andrea Apostolo dello Ionio, per dire no alla barbarie e sì alle tradizioni.
“Non è cazzu dei fimmini portara ‘na machina”, questo il titolo dell’iniziativa che animerà le vie del ridente centro jonico.