La notizia era nell’aria da qualche giorno, ma adesso è arrivata l’ufficialità, anche se parziale.
Sembrerebbe, infatti, che un Comune dell’hinterland reggino nello scorso fine settimana sia stato sciolto dalla ‘ndrangheta per infiltrazioni…statali.
S’, avete capito bene. Quella che a primo acchito sembra una notizia paradossale è stava invece confermata dalle più autorevoli fonti giornalistiche calabresi.
Un Comune troppo in regola con la legge e troppo impermeabile alle miriadi di pressioni e di tentativi di infiltrazione mafiosa.
“Abbiamo dato diverse possibilità al Comune per mettersi in regola“, sussurra una gola profonda della locale di ‘ndrangheta.
“Abbiamo inviato prima degli emissari, poi un paio di imprenditori prestanome e infine gli ispettori, i quali ci hanno confermato tutto. Dirigenti e assessori non si lasciavano intimidire né, cosa ancora più grave, corrompere”.
Una scelta inevitabile, dunque, quella di sciogliere Giunta e Consiglio comunale.
Una decisione che risponde a condotte gravi e fraudolente e fondati motivi illegali.
Tutto rispondeva alle leggi e ai regolamenti, e la cosa stava diventando ogni giorno sempre più insostenibile.
Fin qui i rumors, sebbene come dicevamo oramai ufficiali. Sul nome del Comune si dovrà ancora attendere. Vista la delicatezza della questione, sul caso è calato il consueto silenzio omertoso teso a non vanificare il lavoro degli investigatori.
Ne sapremmo, forse, di più nelle prossime ore.