Un sapiente incrocio di permessi retribuiti ex articolo 35, banca ore, straordinari non monetizzati, ferie non godute e false attestazioni 104.
È così che un impiegato pubblico calabrese è riuscito a battere tutti i record italiani e andare in ferie natalizie già dal 10 dicembre.
Un successo meritato che però lui vuole condividere con capoufficio e colleghi.
“Senza di loro questo successo professionale non sarebbe stato possibile”, esordisce Carlo, 57enne reggino.
“Soprattutto per gli straordinari l’apporto dei miei compagni d’ufficio è stato fondamentale. Lasciavo a loro il cartellino e io andavo via dall’uscita di emergenza. Accumulavo ore e ore di straordinario che però non mi facevo retribuire“, lo dice con una punta d’orgoglio l’impiegato.
“Non sono certo il tipo da farmi pagare ore non lavorate. Non sono mica un furbetto del cartellino, io!”
Ci tiene a chiarire la sua integrità morale, Carlo.
Quelle ore che accumulava (non) facendo straordinari, le ha adesso convertite in banca ore.
“Un’ora accumulata, ogni tre lavorate. Non vi credete, eh!”
Insomma un’ora di qua, una giornata di ferie di là, tre giornate al mese grazie alla falsa attestazione 104 e il calcolo è presto fatto.
Infine, la ciliegina sulla torta: un certificato di malattia già pronto per i giorni tra Natale e l’Epifania.
“Mangio sempre tanto in quei giorni.So già che starò male, ho la digestione lenta! Mi prenderà sicuro una colica o un’indigestione, fidatevi!”
Un successo tutto calabrese, insomma. Un mirabile incastro di permessi e certificati che consentirà a Carlo un mese tondo tondo di ferie.
E a chi gli chiede se non ha paura di un trauma da rientro dopo tanti giorni lontano dall’ufficio, l’impiegato risponde serafico:”Consideri che tra una cosa e l’altra rientrerò intorno al 15 gennaio. Saranno giusto un paio di giorni prima di iniziare ad organizzare il Carnevale che quest’anno cadrà di febbraio. Sa, sono in un comitato che allestisce ogni anno i carri allegorici. Una passione che sta lentamente diventando un lavoro, un impiego non retribuito – ma tanto ho lo stipendio fisso – ma che mi prende tantissimo tempo. Una fatica che non le dico. Quindi tempo di rilassarmi e pensare a traumi vari, sicuramente non ne avrò!”