“Chiediamo scusa ai nostri elettori e ai calabresi tutti”.
Esordiscono così i tre Consiglieri comunali non indagati nello scandalo delle finte Commissioni che ha coinvolto il Comune di Catanzaro.
Finte riunioni volte ad accumulare gettoni di presenza e ad ingrossare le tasche dei consiglieri.
Un comportamento, benedica, bipartisan su cui ieri è calata la scure degli inquirenti. Tutti indagati, tranne tre.
Ma come? Lo fanno tutti e voi no?
La domanda intima che parte spontanea. Lo farebbero tutti al vostro posto e invece voi tre no, che razza di persone siete? C’è da fidarsi di voi? Ma dormite o cosa?
Quel legame di fiducia tra elettori ed eletti che scricchiola ed è destinato a spezzarsi.
Per questo i tre, nella tarda mattinata di ieri, ci hanno tenuto a fare un chiarimento: “Non potevamo far finta di essere in Commissione perché già in finta malattia nella Asp in cui lavoriamo”.
“Ci teniamo a chiedere scusa a tutti i calabresi, purtroppo noi potevamo proprio essere presenti-assenti. Avremmo rischiato di far scoprire gli altri con quella firma. Io personalmente ero già in malattia dall’Ospedale dove lavoro ed ero a pesca. Non potevo risultare anche in Consiglio. Ve lo dico con la morte nel cuore. Mi spiace!”
Una giustificazione che sembra reggere, ma comunque un passo falso che difficilmente gli elettori calabresi perdoneranno.