È la notizia del giorno: la neo Premier finlandese Sanna Marin ha rilanciato l’idea di una riduzione del monte ore lavorativo settimanale.

Proposta che ha già diversi estimatori tra economisti e imprenditori, come il fondatore della Virgin Richard Branson, e che viene periodicamente rilanciata da politici, specie nordeuropei.

4 giorni di lavoro, 6 ore al giorno, per aumentare la produttività e la motivazione dei lavoratori, ma anche per dedicare più tempo alla famiglia.

E tra i plausi bipartisan ad una proposta che concilia tempi di vita e tempo di lavoro dei dipendenti, arriva il rilancio di un politico calabrese impegnato nella complicata campagna elettorale in vista prossime elezioni regionali.

“La mia proposta è di non lavorare un cazzo per 7 giorni a settimana. Ci penso io: vi faccio assumere nella mia struttura o in un consorzio di bonifica. O ancora meglio  vi faccio assegnare una pensione di invalidità, oppure, in alternativa, il reddito di cittadinanza”.

Promesse ambiziose quelle del candidato calabrese.

Posto pubblico o rendita parassitaria, poco cambia. Il sogno di guadagnare senza lavorare che si realizza.

Ve la do io la Finlandia! Votatemi e vi sistemo.”

Ma ci sarà da fidarsi? Perché se da una parte il candidato è un gran maestro del fancazzismo, e potrebbe insegnarci come fare, dall’altra c’è da capire se riuscirà a mantenere per tutti gli elettori la sua promessa…