“È un momento storico, un giorno che aspettavamo da sessant’anni!”
È raggiante Marco, uno degli oltre cinquantamila ragazzi scesi immediatamente in strada all’annuncio della notizia che sta sconvolgendo una regione.
‘In Calabria, da oggi, ci si potrà sposare anche senza il consenso dei parenti’.
Parole pensanti come pietre, una frase cui presto si dedicheranno citazioni e canzoni, oltre agli immancabili ‘meme’.
Come ‘I have a dream’ di Martin Luther King o ‘Impossible is nothing’ di Muhammad Alì, una frase da scolpire nelle schede di approfondimento dei libri di storia.
“Non credevamo fosse possibile, non credevamo potesse mai arrivare questo giorno”, commenta euforica Alessia, “potrò finalmente fidanzarmi con chi mi pare!”
“Ogni volta era una tragedia” – spiega Emanuele, trentatreenne di Sinopoli – “frequentavo per mesi una ragazza, poi la presentavo ai miei e puntualmente a loro non andava bene. A quel punto dovevo per forza lasciarmi e iniziare a cercarne un’altra. Alla fine avevo proprio rinunciato, ho detto a mio padre di trovarmela direttamente lui, così evitavo di affezionarmici e poi doverla lasciare”.
Ma in mezzo a tanto entusiasmo non mancano le voci fuori dal coro.
“Dove finiremo di questo passo? Questa è una vera e propria degenerazione! Chi se non noi, con la nostra esperienza, potremo consigliare i ragazzi?”, fa notare una comare di Africo.
E c’è chi ci va giù ancora più duro: “Io sono per i matrimoni combinati tout-court. I genitori e i parenti devono accordarsi, in base alla storia delle famiglie, ai terreni e alle doti. Bisogna conoscersi solo a cose fatte, meglio se al momento delle nozze. Occorre evitare inutili frequentazioni prima, d’altronde se ci si conosce troppo, dopo non ci si sposa più”, sentenzia Cettina, nonna di 24 nipotini frutto di 9 matrimoni combinati.
Ad ogni modo, comunque la si pensi, si tratta di un passo della Calabria nella direzione delle democrazie occidentali più evolute.
“È una vittoria di civiltà”, conclude il sindaco di Marcellinuova, “finalmente nelle funzioni saprò di avere di fronte due persone venute lì di loro volontà“.
D’altra parte non è un caso se i matrimoni per procura resistono solo nelle zone più rurali dell’Africa e dell’Est Europa. Anche perché, come disse un saggio:“Non puoi fermare il vento, gli fai solo perder tempo…”