Chi lo avrebbe mai detto che un maschilista calabrese, un compare ignorante e burbero, avrebbe salvato la nostra comunità dal diffondersi di un’epidemia?!
“I fimmini hann a stari a casa!”
Le donne devono stare a casa, ha tuonato l’uomo intimando alle figlie di non prendere parte ai festeggiamenti per l’8 marzo!
Un padre vecchio stile, un uomo convinto che le donne non debbano uscire da sole e che, in generale, più rimangono tra le mura domestiche e meglio è.
Una filosofia di pensiero un tempo imperante in Calabria, ma che ancora oggi fatica a lasciare il passo alla modernità.
Succede, però, che un ordine dal carattere maschilista si trasformi improvvisamente in un invito al buonsenso.
Specie ai tempi del Coronavirus.
State a casa, non uscite se non necessario, evitate gli assembramenti.
Ecco dunque che la sfuriata del padre diventa l’appello di un virologo.
Ed è così che l’uomo è stato nominato a capo dell’equipe che dovrà gestire l’emergenza Covid-19 in Calabria.
Chi più di lui potrà far rispettare obblighi e quarantene ai ragazzi?
Donne o uomini che siano!