Anche se all’inizio sembrava un’esperienza nuova – e quasi eccitante – la quarantena in casa al tempo del Coronavirus inizia a causarci i primi disagi da alienazione.
Stravolgimento del ritmo sonno-veglia, fiacchezza, sintomatologie depressive, sensazione di confusione spazio-temporale, sono solo alcuni dei disturbi che, all’ottavo giorno di isolamento, fanno capolino nella vita degli italiani.
Non bastano più i flashmob delle 18 e i programmi di allenamento in cattività. Per scongiurare il peggio arriva il tutorial di un vero esperto del settore.
Di chi, per lavoro è obbligato a stare H24 a casa.
Un decalogo in piena regola, quello stilato da un latitante calabrese.
– Non rimanere troppo tempo attaccati ai monitor. Anche se all’inizio, specialmente i cellulari, servono per tenersi collegati col mondo, la iper-connessione causa disturbi di ansia e di alienazione (oltre a farvi localizzare più in fretta dalle forze dell’ordine)
– Mangiare il giusto, meglio se prodotti calabresi. Da evitare ‘nduja e vino. Meglio rimanere lucidi e la mattina andare di corpo sereni
– Nascondersi ad ogni minimo movimento. Individuare nella casa luoghi sicuri dove infilarsi è un bell’allenamento per mantenere attiva la mente
– Cambiarsi ogni mattina anche se non c’è il bisogno di uscire per andare al lavoro. E poi non si sa mai che vengano a prendervi, almeno vi farete trovare preparati
– Tagliarsi le unghie dei piedi e delle mani. Come sopra
– Approfittarne per rasarsi i capelli e la barba. Cambiare i connotati non fa mai male e confonde vicini e carabinieri
– Non cantare al balcone. Anzi non cantare mai in generale, per nessuna ragione
– Non uscire per nessun giustificato motivo. Ogni autocertificazione corrisponde a costituirsi
– Non lasciarsi andare a gesti inconsulti: casa vostra è meglio del carcere. Non dimenticarlo mai
– Lavarsi spesso i denti, oltre che le mani. Dal dentista è meglio non andarci, per ora.
– Andate a letto presto. Che le retate le fanno sempre prima dell’alba