Guardiamo il lato positivo: per un anno sappiamo già con anticipo cosa fare a Pasquetta.
Non dovremo litigare con i nostri amici fino alla sera di Pasqua, non saremo costretti a metterci in macchina alle sette per evitare il traffico, a combattere con altre decine di grigliatori famelici per l’ultimo spiazzo disponibile e a spiaggiarci, infine, nel pomeriggio su una spiaggia dello Jonio.
Già perché quest’anno sappiamo già cosa faremo: staremo beatamente a casa.
E le scelte su dove trascorrere comunque, metaforicamente, una Pasquetta in salsa calabra sono davvero tante.
C’è Isola (divano) Rizzuto per i più pigri, (Mai una) Gioia Tauro pensata per i più nostalgici e Cirò (il vino) per chi vorrà affogare i dispiaceri nell’alcol.
Ma la lista potrebbe allungarsi e comprendere Motta San Wuhan, su misura per chi vorrà sentirsi come in Cina, Bova Cucina, per chi trascorrerà la Pasquetta ai fornelli, e San Giovanni in Fiore, per i più fortunati che dispongono di giardino.
Insomma la fantasia non manca e neanche gli spazi, per chi ha la fortuna di vivere in una casa in periferia.
A noi non resta che augurarvi buona Pasquetta piena di viaggi mentali.