Scuse di un certo livello e dove trovarle.
In tempi di motivazione scritta per uscire di casa, il talento degli italiani si sbizzarrisce.
C’è chi esce per comprare la droga, chi per andare da un’amica, tantissimi per correre in spiaggia in barba ai divieti.
E poi ci sono loro, i filosofi, gli eroi, quelli che escono sì per un giustificato motivo.
“Devo riflettere sugli sbagli fatti nella mia vita giocando a briscola”.
E che gli devi dire a uno che ti risponde così?
La briscola, insieme al tressette e allo scopone scientifico, uno dei motori trainanti dello sport – e perché no? – dell’economia calabrese.
Assi calati alla prima mano, segni del compagno fraintesi, errori che si pagano perdendo non solo la consumazione in palio, ma anche un po’ il rispetto degli amici.
Insieme alle partite, infatti, in Calabria, scivola via anche l’autorevolezza e la dignità di chi perde.
Sconfitte che si accumulano e amici che vanno via, che non ti chiamano più a giocare. Che non ti chiedono consigli, non ti ascoltano quando parli, ti escludono dalla cerchia degli esperti.
E finisce che lui, il nostro eroe, se ne esca a passeggiare, a riflettere su quegli errori.
Un comportamento che nessuno, né i carabinieri né gli sceriffi da balcone, avrà il coraggio di multare.