Quel pasticciaccio brutto di via Cardinale Portanova.
Si potrebbe intitolare così il remake calabrese del celebre romanzo di Gadda.
Il pasticcio dei consiglieri regionali che in quattro e quattr’otto, alcuni parlano di tre minuti netti, e all’unanimità, approvano una legge che prevede l’istituzione di un vitalizio anche per i rappresentanti la cui elezione è stata annullata.
Un pasticcio brutto brutto, l’ennesimo che allontana la classe politica dalla gente comune.
Che rappresenta i politici sempre più come casta autoreferenziale e distaccata dai problemi reali.
L’introduzione di un privilegio ingiusto ed elitario: il vitalizio per i consiglieri ineleggibili.
Ma ecco che, dopo il polverone mediatico e la levata di scudi dell’opinione pubblica calabrese, arriva il dietrofront del Consiglio Regionale.
“Non pensavamo ve ne sareste accorti”, spiegano da Reggio Calabria.
“Come non detto: lunedì annulliamo tutto!”
Una retromarcia, insomma.
In sostanza l’ammissione di aver proceduto con leggerezza e di essersi fatti sgamare come bambini con le dita nella marmellata.