Quando si dice “avere quattro centimetri di scorcia”.
Ovvero, per i non calabresi, avere la corazza, la buccia, la cazzimma, la scorza.
In altre parole possedere una tamarraggine dei modi e nei comportamenti che nemmeno il Coronavirus ti manda al tappeto.
Avere come un guscio di rozzezza che ti rende immune fa malelingue, proiettili e malattie.
È così che il sud, forse, si sarebbe salvato dalla pandemia di Coronavirus.
Con quel mix di canottiera bianca, catenina d’oro, peluria e vista e zoccoli di legno. O, bella versione, fighetta: maglietta aderente Scorpion Bay, piumino smanicato Monclair, scarpe Hogan, tracolla PiQuadro e pantalone della tuta Givova.
Eccola la scorza che ci ha protetto dal Coronavirus.
A sostenerlo è uno studio indipendente: il giusto mix tra uno scudo genetico proprio dei meridionali e un clima mite e ventilato.
La tanto criticata scorcia, che spesso fa rima con ignoranza, ci ha salvato questa volta.
Il dna degli autentici compari calabresi.
E noi dopo aver scatarrato per terra con la mascherina sul mento, non possiamo fare altro che ringraziarli.