“E la soletta quando la buttano?”
Gira da ieri sera quest’affermazione nelle case reggine e sul web.
Sono le parole, ingenue e involontariamente caustiche, di un anziano calabrese all’inaugurazione della nuova installazione di Edoardo Tresoldi.
Una domanda che non voleva essere offensiva o provocatoria, che anzi viene naturale a chi vive in Calabria e ha superato i cinquanta.
La visione dei pilastri, di quelle intelaiature in ferro che fanno da cornice a migliaia di palazzi non finiti, vuole significare una sola cosa: quando arriva la betoniera a fare la sua colata di cemento?
Curiosità legittima, dunque, quella del nonnino.
Dopo i pilastri arriva il cemento a ricoprire tutto e a dare forma alla costruzione.
Domanda che, però, ha dato un assist formidabile ai detrattori di Opera, le quarantasei colonne che compongono il lavoro del giovane artista italiano.
“Quandu a jettunu a soletta?” E giù risate e sfottò, per un lavoro che ha diviso la critica.
Come è, d’altronde, giusto che l’arte faccia.