“Siamo stati in Calabria l’anno scorso, abbiamo affittato una villa al mare per due settimane a Bovalino”, esordisce così su Tripadvisor Claudia B., sedicente trentenne lombarda domiciliata nel Regno Unito.
Un inizio come tanti, nulla di diverso dalle altre migliaia di recensioni presenti sul popolare sito di opinioni condivise.
Un passaggio sulla bellezza del mare, una frecciatina sulla ‘modernità’ dei chioschi sulla spiaggia, una considerazione sul probabile abusivismo della struttura che la ospitava e infine la stilettata finale sulla Sanità:”Se vi fermate per tanto tempo, è meglio se vi portate da casa l’ospedale”.
A metà tra battuta e invito a rimanere alla larga dai nosocomi calabresi, Claudia con la sua recensione ha scatenato un vespaio di polemiche sui social.
“Abbiamo il mare e il sole, l’estate tutto l’anno, e dei modernissimi ventilatori in tutto l’ospedale!” fanno sapere dall’Asp di Locri.
“Venga a vedere le nostre strutture all’avanguardia per il Congo Belga. Tutti apparecchi di ultima generazione negli anni Ottanta”.
Già, perché il marito della turista lombarda è stato sorpreso da una colica renale proprio sulla spiaggia di Bovalino e lì tra dolori lancinanti e urla disperate, pare siano stati gli stessi bagnanti a consigliare alla donna di recarsi direttamente all’ospedale del capoluogo.
“Mi hanno detto di andare direttamente a Reggio senza passare dall’ospedale di Locri”, chiarisce Claudia dopo essere stata travolta dagli attacchi social.
“Sono stati gli stessi locali a consigliarmi caldamente di bypassare la struttura locale perché inadeguata. Trasi sanu e nesci malatu! Ancora mi ricordo questo particolare modo di dire! Non volevo innescare nessuna polemica con i calabresi, ho riferito soltanto una situazione reale che per me, nel 2019 in un paese civile, ha dell’assurdo”.
Polemica chiusa dunque, tra precisazioni dei dirigenti medici e chiarimenti della diretta interessata, sembra che la ragione come al solito stia nel mezzo e che, in realtà, scegliere di curarsi in uno o nell’altro ospedale sia quasi indifferente.
“In effetti non è che a Reggio Calabria ho trovato E.R. Medici in Prima Linea, parliamo sempre di strutture post-belliche. Solo che sembra che la guerra si sia spostata dentro l’ospedale”, sorride Claudia, l’indole da provocatrice a quanto pare le è insita.
“Amo la Calabria e sicuramente ci tornerò altre volte, magari con un bel camper medico al seguito!”