“Nessuna spesa immorale, sognatevi il McDonald’s e le sigarette. Col reddito di cittadinanza si potranno comprare soltanto sott’oli e capicolli”, è un Luigi di Maio insolitamente nervoso quello apparso oggi nella conferenza stampa di presentazione della nuova misura di inclusione sociale voluta dal governo giallo-verde.

“I soldi devono essere spesi nei negozi e nelle imprese italiane, meglio ancora se in quelle gestite dai compari calabresi”.

Nessuna spesa pazza, dunque, secondo il Ministro.

Nessun vizio e nessun azzardo con le 780 euro mensili del reddito di cittadinanza.

“I beneficiari del sussidio dovranno investirli solo in spese necessarie e beni di prima necessità. Salumi tipici, peperoni, pecorino, mollica per le melanzane, salsicce, fichi secchi, l’immancabile ‘nduja. In Calabria più che in altre regioni non potete proprio lamentarvi!” rincara la dose il leader dei pentastellati.

Niente schedine, dunque, o peggio negozi di elettronica come ironizzavano alcuni.

“Non ci sarà spazio per i furbetti, nessun acquisto di iPhone XS e nessun subwoofer Bose. Al limite un paio di pieni al BMW regalato da papà…”

È secco e deciso il neo Ministro del Lavoro, un aplomb che però non sembra persuadere i giovani calabresi.

“Si non mi pozzu ‘ccattari i sigaretti cu vogghiu u redditu?” si domanda incredulo un disoccupato di Reggio. “’Ddu schedini mi mi passu u pomeriggiu almenu…”

Lanciando così un ombra di dubbio sull’operato di Di Maio e su una misura di sostegno che giorno dopo giorno sta, a torto o ragione, restringendo il suo campo d’intervento.