Una storia a lieto fine, la storia di una tragedia sfiorata.
Quella di un uomo che ha rischiato un dramma umano, prima che culinario.
Un tranquillo pranzo di Natale a casa, un menù per una volta diverso – tanto siamo pochi, proviamo qualcosa di nuovo – quindi l’assaggio.
“Belli questi totani fatti da Alessia, si presentano proprio bene”.
È stata la nuora a curare le portate: polpo in agrodolce, cozze gratinate, lasagna con il pescespada, c’è il necessario per far venire l’acquolina in bocca.
Eppure, niente, zero: nessuna reazione delle papille gustative, nessun sapore, nessun odore.
Gli occhi atterriti, il fiato corto, l’angoscia che sale: “Mia nuora non sa cucinare!”
È tutto insipido e molliccio.
L’incubo peggiore di ogni suocero calabrese.
Momenti di imbarazzo, tosse da panico, sguardo vitreo.
“Ma è buonissimo, Alessia!” L’entusiasta reazione della suocera, quindi i complimenti anche del fidanzato.
‘Ma come? Solo io allora non sento i sapori?’
Sì, perché la causa di quella sensazione era un’altra: l’uomo era, in realtà, positivo al Covid.
A confermarlo il tampone cui l’uomo si è sottoposto di oggi.
Nessuna nuora impedita ai fornelli, semplicemente ageusia da Coronavirus.
Una tragedia sfiorata. Un sospiro di sollievo per tutta la famiglia.