Alzi la mano chi non si è mai fatto fare una puntura dalla mamma, dalla nonna o dalla zia.
Sì, insomma, dalla classica parente con ‘le mani di fata’.
Donna presente in tutte le famiglie calabresi, l’addetta alle punture interviene sempre nei momenti più delicati.
Quando c’è da fare una Voltaren per la schiena bloccata o una Plasil quando hai l’intestino sottosopra.
Ed ecco che le zie col tocco delicato sono chiamate adesso a salvare la Calabria.
La Regione all’ultimo posto nella classifica della vaccinazione anto-Covid ha, infatti, richiamato al fronte migliaia di donne con le mani di fata.
“Ci aiuteranno a raggiungere l’obiettivo del 100% delle dosi somministrate”, sono sicuri dalla Giunta Regionale.
Ed eccola la task-force di vaccinatrici, volenterose infermiere amatoriali messesi a disposizione dei calabresi.
Chi meglio di loro potrà garantire velocità, professionalità e assenza di dolore?!
“Vieni qua, bello di zia, che non ti faccio niente”.
E zac!
“L’hai già fatta? Non ho sentito nulla!”
“E te l’avevo detto! Fidati di zia!”
E noi ci fidiamo delle nostre donne calabresi, infermiere self-made.
Grazie a loro scaleremo ogni classifica!