Dopo giorni di indiscrezioni e qualche momento di seria preoccupazione, finalmente il momento è arrivato: Meghan Markle ha dato alla luce il suo primogenito!
‘It’s a boy’ recita un meme su sfondo blu condiviso su Instagram.
Ed è così che i neogenitori, attraverso il loro account ufficiale @sussexroyal, hanno voluto dare l’annuncio.
È un maschio! Svelando insieme la nascita e il sesso del nascituro.
Dopo una settimana di scommesse e false notizie prontamente smentite, finalmente l’ufficialità.
Ma non è tutto: parrebbe, infatti, da fonti interne alla famiglia reale che il nome scelto per il nuovo royal boy sia un appellativo di chiare origini…calabresi!
“Lo chiameremo Rocco, come il santo protettore di Scilla!”
Addirittura una dedica alla Calabria e alla ridente località turistica del basso tirreno reggino.
“Siamo stati a Scilla da fidanzati”, avrebbe rivelato Harry ad un tabloid britannico qualche settimana fa, “una passeggiata in completo anonimato…anche perché era novembre e in giro non c’erano anima viva!”
“Siamo rimasti incantati dal borgo di Chianalea, passeggiare per quei vicoli all’imbrunire ci ha letteralmente rapito. Il rumore delle onde a pochi passi dalle case, le luci soffuse e quell’atmosfera magica. Altro che Brighton e l’Isola di Man…”
Dunque non Carlo, William o David; nessun appellativo di origine anglosassone, ma Rocco.
Un nome dalla forte connotazione mediterranea.
Rocco, come Santo Rocco e come Rocco Barbaro.
Il comico di ‘Cosa vuoi di più dalla vita?’ Un lucaaaano!
Un omaggio ad una terra sfortunata e poco conosciuta cui però la coppia è fortemente legata.
“Quando vogliamo stare lontani dai paparazzi scegliamo la Calabria. I borghi abbandonati della jonica sono una meraviglia. Nessun turista e nessun abitante per chilometri, io ed Meghan giriamo da soli, senza nessuna scorta”.
Continua il principe che alla domanda sul futuro del piccolo Rocco rassicura: “Certo che lo porterò a Scilla, gli farò conoscere la piazzetta, il belvedere, il lungomare e Chianalea naturalmente. Gli racconterò delle origini del suo nome e del rispetto che dovrà sempre portare a questa terra.”
“E sul parcheggio in estate”, conclude Harry, “pazienterà e prima o poi un posto lo troverà. Magari nel curvone o lungo la Statale per Cannitello. Due o tre posti nascosti, conosciuti solo dagli esperti, glieli saprò consigliare io.”