“Minchia chi su ‘bboni!”
È venuta pure la parlata calabrese/siciliana a Giorgia Meloni, mentre effettua la pittoresca traversata Villa San Giovanni-Messina.
“Maria…mi staiu scialandu”.
Galeotto fu l’arancino, direbbe qualcuno.
Già, perché settimane, mesi, anni di post e video contro il traffico di esseri umani – come piace chiamarlo alla Giorgia nazionale – pare siano stati messi in discussione proprio da…un rustico.
E dove non sono arrivati gli sfottò e le critiche di cittadini e vignettisti, pare sia giunta invece una palla di riso con carne e piselli.
“Voi mi state dicendo che queste bontà le fate solo su questa Caronte?” riprende contegno la deputata, “Ne ho assaggiate pizzette, calzoni e altri arancini nei miei viaggi in Calabria e Sicilia, ma così buoni, giuro mai!”.
È ancora sotto shock la Presidente di Fratelli d’Italia mentre chiede altri cinque o sei rustici da portar via.
“Anzi facciamo una spasa, senta me li dia tutti che li porto alla riunione di partito!”
“Davvero, signori, non pensavo ad una cosa del genere, ad una bontà simile. Sarà lo iodio, l’impasto fatto con l’acqua di mare o la frittura con l’olio del motore, ma sono di una croccantezza e di un gusto stratosferico”.
Il segreto degli arancini starebbe, dunque, proprio nel luogo di preparazione: quelle imbarcazioni tanto prese di mira da Giorgia negli ultimi mesi.
Tra richieste di affondamento e parodie musicali, miss Ollolanda, ha richiamato su di sé l’attenzione di media e utenti dei social network toccando, non sempre con leggerezza e umanità, le tematiche dell’immigrazione clandestina.
“Davanti a questo ben di Dio alzo le mani, se questi arancini si possono produrre solo sui traghetti ben vengano i taxi del mare e le ONG. Riprendano le missioni umanitarie, chiedo soltanto due condizioni: che venga montata una friggitrice a bordo e che prima dello sbarco io venga invitata a pranzo!”
Parole sconvolgenti, quelle dell’agguerrita parlamentare di estrema destra insomma.
Frasi che potrebbero stravolgere i futuri piani di alleanza con il vice premier Salvini.
“Non me ne frega niente più della politica, portatemi una teglia di questi arancini al giorno e io sono apposto”.
Niente più odio, quindi, e post al vetriolo.
Mutuando uno slogan dello Statale, potremmo dire, questa volta più che mai che ‘in amore vince chi frigge’.
Se arancini molto meglio.