Non ha smesso di alimentare polemiche la storia della famiglia finlandese ‘scappata’ dalla Sicilia per la situazione scolastica della regione, che da un’altra isola arriva un’altra storia ugualmente paradossale.
È quella di una famiglia calabrese che ha deciso di andare via da Londra perché non vedeva progressi nella formazione linguistica dei figli.
“L’insegnante di inglese conosce il calabrese meglio di mio figlio“.
Racconta la madre reggina che un anno fa aveva deciso di trasferirsi con prole e marito al seguito nella capitale del Regno Unito.
Un tentativo di migliorare le skills dei figli, dando loro maggiori chance a livello formativo e, in futuro, professionale.
Un gesto lodevole e lungimirante che, però, si è ben presto arenato.
“L’insegnante di storia di mio figlio è di Monasterace, e quella di chimica di Zaccanopoli”.
“Appena hanno saputo che siamo calabresi, hanno iniziato a parlarci in dialetto e a portarci capocolli a casa”.
Un bel gesto tra conterranei, certo, ma non un buon viatico per imparare l’inglese.
”Le professoresse sono carinissime e cucinano benissimo, per carità. Ma se dovevamo parlare calabrese rimanevamo a Laureana di Borrello”, continua la donna.
Effetti dell’emigrazione meridionale, di quella diaspora che ha riempito Londra di italiani, specialmente meridionali.
Tanto che ti ritrovi una prof di inglese che parla calabrese meglio di tuo figlio… calabrese.
Da qui la decisione di andare via.
Che per imparare l’inglese forse è meglio tornare in Calabria.