La Luna fa 50. Già, come nella cabala napoletana, sono cinquant’anni che lo spazio non fa più paura.
Precisamente dal 16 luglio 1969, giorno in cui per la prima volta l’uomo staccò i piedi da terra non per un viaggio intercontinentale, ma per andare alla scoperta di un altro pianeta.
Ci vollero quattro giorni, quattro lunghe notti, perché quel timore si trasformasse in eccitazione prima e in trionfo poi.
20 luglio del 1969, per la prima volta un uomo mette piede sulla Luna.
Un’avventura epica e leggendaria che affascina ancora oggi grandi e piccini, e sulla quale calano a periodi alterni dubbi circa la sua reale autenticità.
Anche questo dimostrazione della grandezza dell’impresa.
Ed è proprio oggi, in una data così evocativa, che i più grandi scienziati e astronauti di tutto il mondo rilanciano:”L’allunaggio sia solo un punto di partenza, presto ripartiremo per nuove conquiste ed altri ambiziosi obiettivi. No, non sarà Marte la prossima missione spaziale, bensì la Calabria”.
Spiazza tutti, Nelson Berlingeri, neo-direttore della Nasa di chiare origini italiane.
“Marte in confronto alla Calabria è una passeggiata di salute. Se oggi devo pormi un obiettivo come Agenzia Spaziale Statunitense dico la Punta dello Stivale”.
Ma nella testa dello scienziato non c’è una classica missione esplorativa, roba da fare la canonica passeggiata e piantare una bandierina.
“Vogliamo esplorare quelle lande desolate, sbarcare magari nel Marchesato o nella Jonica reggina, portare in quei luoghi la civiltà. Parliamo di acqua potabile, elettricità, linee ferroviarie di ultima generazione e, forse un giorno, la democrazia. La nostra sarà una missione di civilizzazione, l’obiettivo è creare delle vere e proprie colonie dove sia possibile vivere secondo i medi standard nord-europei”.
Case rifinite, scuole, sistemi fognari, moderne vie di comunicazione, insomma.
“È un piano ambizioso, lo sappiamo bene, ma con il giusto addestramento le nostre donne e i nostri uomini potranno sopravvivere in quella regione. Gettando le basi per una colonizzazione e per la nascita di uno Stato moderno”.
A cinquant’anni dallo sbarco sulla Luna, quindi, la Nasa rilancia alla grande le sue strategie.
D’altronde in questi cinquant’anni quanto è cambiata la Calabria?
Si è, forse, sviluppato più Marte nel frattempo che l’ultima regione della Penisola.
Vale la pena di tentare, e sperare, nella colonizzazione da parte della Nasa.