“Non ce la facevo più dei parcheggi ordinati, delle case ad efficienza energetica A++ e di andare al lavoro in bicicletta”.
Esordisce così Thomas Aldertonghen, 27 enne originario di Leuven.
Ha festeggiato il suo trasferimento a Lamezia Terme comprando una Panda diesel del 1986.
“Mi servirà per mimetizzarmi meglio con l’ambiente circostante”, ride.
Serafico spiega le ragioni del suo trasferimento in Calabria.
“Sono nato e ho vissuto in Belgio per 27 anni. Ho passato ogni giorno della mia vita a contenermi, a essere educato, a pensare all’ambiente. Nella mia città, a Leuven, abbiamo case a impatto zero e incentivi per l’acquisto di elettrodomestici ecosostenibili. Nei locali parliamo a bassa voce e in fila alle poste non litighiamo praticamente mai. Rispettiamo lo spazio intimo delle persone e non bruciamo mai un rosso al semaforo. Conoscete, insomma, il nostro livello di civiltà e il rispetto per le minoranze”.
Ed è così che Thomas, stanco di censurarsi e inibirsi, ha preso la decisione di traslocare a Lamezia Terme.
“Tutto è iniziato quando ho conosciuto il mio coinquilino Giuseppe, lui era in Erasmus in Belgio, veniva da Rizzicòni!” sbaglia l’accento “All’inizio il suo stile scanzonato e fancazzista mi aveva atterrito. Come lasciava la sera i piatti sporchi nel lavandino, come fischiava alle ragazze per strada, il modo in cui quella volta che siamo finiti in ospedale per un’intossicazione ha preso dal bavero due infermieri. Col tempo ho imparato ad apprezzare questo modo di fare. La famosa legge del più forte!”
“Ma l’amore vero e proprio è scattato quando sono venuto qui a trovarlo” continua Thomas. “L’impatto all’aeroporto di Reggio Calabria è stato pazzesco: tutte quelle case costruite fin dentro la pista. Palazzi enormi che spuntavano dalle colline in ordine sparso, interi edifici non terminati, tutto lasciato così: meravigliosamente al caso. Ma il meglio doveva arrivare: in giro per la città nessuno rispettava il codice della strada, c’era gente che urlava ad ogni angolo, persone che attraversavano fuori dalle strisce pedonali e quelle che attraversavano sopra rischiavano di essere messe sotto dagli automobilisti. Per non parlare di diritti essenziali come la salute e il lavoro: neanche lontanamente rispettati”.
“Sembra di stare, non lo so, nella giungla! It’s really wonderful!”
È entusiasta Thomas, per nulla spaventato di pentirsi di una decisione all’apparenza azzardata.
“So che il salto è davvero notevole. Specie nelle prime settimane sentirò la mancanza di certe dinamiche, ma voglio tenere duro. Non ce la facevo proprio più delle regole. È questo il miglior modo di vivere!”
Un racconto forte, insomma. Una testimonianza e un gesto, quelle del giovane belga, che stanno riempendo di orgoglio migliaia di calabresi.
E su internet si è scatenato un vero tam-tam tra chi gli raccomanda di armarsi di pazienza e chi di una scimitarra.
“Se tutto va male in città, mi trasferirò nella natura selvaggia. Nel posto meno esplorato d’Europa: nel vostro sacro Aspromonte”.
Ed a noi non resta che auguragli tanta tanta fortuna!