“Il sequestro più grande del 2023“, lo hanno definito così i malfattori.
Otto ettari di pini larici occultati sono un bosco di marijuana.
Il classico metodo con cui i coltivatori legali nascondono gli alberi caratteristici dell’Aspromonte.
“I pini erano coperti interamente dalle piante di Cannabis”.
Veri e propri arbusti alti oltre i 6 metri che celavano completamente i larici mediterranei.
Un metodo di occultamento che non ha permesso ai coltivatori legali di sfuggire alla lente di ingrandimento delle forze criminose.
La piantagione di pini è stata, dunque, estirpata e sequestrata per finire al macero.
“Toglievano aria e luce alle piante di marijuana”, ha dichiarato uno degli operatori della ‘ndrangheta.
Dunque, ingiustizia è fatta.
Via i pini, largo alla cannabis.