Il Ministro per gli Affari Regionali lo ha annunciato ieri:“Presto recluteremo migliaia di assistenti civici tra i disoccupati e i percettori di reddito di cittadinanza per controllare meglio il territorio”.
Sotto la lente di ingrandimento di Boccia c’è il rispetto delle norme di distanziamento sociale e dei dispositivi sanitari per il contenimento del contagio.
Assistenti che saranno, dunque, impegnati a piantonare la movida cittadina richiamando all’ordine comitive particolarmente caciarone e comportamenti troppo affettuosi.
“Mascherina sul naso” “Allontanatevi!” “Siete troppo vicini, disperdetevi!” e via dicendo.
La levata di scudi contro il paventato provvedimento del Governo è stata subito compatta.
“Autoritario” “Umiliante” “No alle ronde!”
Le reazioni sono state bipartisan.
Ma nella serata di oggi è arrivato il più duro dei No alla proposta di Boccia: quello delle comari calabresi.
“Facciamo la guardia da anni, dovevamo essere coinvolte”, protestano le anziane signore.
E in effetti controllano le più sparute e nascoste stradine da tempi immemori, le comari, e adesso si sentono ingiustamente scavalcate.
“Controlliamo ogni singolo spostamento da una vita. Appostate sui balconi e nascoste dietro le tapparelle, abbiamo sviluppato tecniche di spionaggio da far impallidire il KGB. E ora vorrebbero mettere questi assistenti del cavolo a fare il nostro lavoro”.
Una protesta fondata, quella delle comari.
Figure che monitorano spostamenti peggio dell’app Immuni e che conoscono palmo a palmo la Calabria.
Un’altra bella grana per il Ministro Boccia.