Può dormire sonni tranquilli sul web, la Calabria.
A garantirlo è l’esperto di cybersicurezza regionale.
“Siamo protetti dal potente firewall di Windows 3.11, il backup lo facciamo su un Commodore 64, ma, soprattutto, qui nessuno apre una mail da anni”.
Dopo l’attacco hacker al sito della Regione Lazio, pare partito da una mail phishing ricevuta da un dipendente, l’allarme si è in breve diffuso in tutto l’ambiente pubblico.
Dati sensibili, quelli contenuti nei database regionali, anagrafiche e dosi di vaccino somministrate che rischiano di rimanere per settimane nelle mani degli hacker.
Una falla nel sistema che, lo dicevamo, si sarebbe aperta da una mail cosiddetta pishing.
Per capirci, quei messaggi che ti informano di aver vinto un iPhone o che un lontano parente ti ha lasciato una consistente eredità.
Basta un click sul link lampeggiante e il danno è fatto.
Una truffa in cui sembrerebbe caduto un dipendente regionale del Lazio, che ha mandato in tilt il sito regionale.
Una truffa in cui non potrebbe mai cadere nessun dipendente regionale calabrese.
“Tranquilli, noi non apriamo una mail da anni! E per sicurezza non rispondiamo neanche al telefono”.
I potenti sistemi antivirus della nostra regione.
Ecco perché non rispondono, per tutelare la nostra privacy!
Possiamo dormire sonni tranquilli.