Fa discutere, e non poco, un emendamento al testo della riforma dell’insegnamento alla convivenza civile.
Sì, perché i legislatori hanno proposto e approvato un comma che prevede l’abolizione della nota sul registro per tutti i bimbi calabresi delle scuole elementari.
I piccoli teppisti, definiti “criminali per indole e vocazione perché calabresi“, saranno direttamente tradotti in piccole celle progettate presso le case circondariali della regione.
“Un segnale di civiltà” – esultano gli insegnanti vessati da cancellini, buffettoni, calci in culo, spintoni, sputi e penne a sfera lanciate con precisione chirurgica – “Quando subiremo una delle consuete prepotenze, potremo chiamare il poliziotto d’aula che verrà a prelevare i piccoli banditi“.
Soddisfatti anche i genitori dei bimbi che vedono nella riforma la possibilità di “cacciarseli da casa“.
“È ‘nu cazzu ‘e teppista!” – questo il commento pepato di zia Martina sul nipotino Enzo – “Se lo arrestano e lo sbundano di fantalate nelle mussa, potrà forse diventare un cittadino migliore, aperto davvero alla convivenza civile.
Contro la riforma si è schierata la ‘ndrangheta che lamenta un’eccessiva benevolenza dei legislatori nei confronti delle forze dell’ordine e delle carceri. In una nota, la popolare organizzazione criminale sottolinea sdegno e raccapriccio:”Violenza e coercizione non sono la risposta giusta a sfide fondamentali come l’educazione dei nostri bimbi. Il provvedimento è sbagliato e parleremo con gli onorevoli amici nostri perché si rimetta mano al testo.”