È una storia triste, quella che vi stiamo raccontando.
La storia di un padre e una madre che, a causa di una leggerezza, hanno rischiato di perdere la potestà genitoriale.
Giorni felici, quelli dell’attesa e poi della nascita, giorni di scelte se vogliamo anche divertenti.
Ad esempio: il nome del nascituro.
Kevin, Michael, Sharon, Jessica, Peter?
Che nome diamo a nostro figlio?
Quale tra quei nomi moderni e alla moda scegliamo?
“Sai, a me piacerebbe Giuseppe”, confida timidamente il marito alla moglie.
Si aspettava un netto rifiuto e invece anche alla donna piace quel nome, così classico e rassicurante.
Giuseppe, come lo zio, come il nonno.
“Non lo abbiamo fatto per lui”, si giustifica oggi l’uomo.
Già, perché da quella che doveva essere una scelta di gioia e fantasia, sono iniziati i problemi.
“Gravi problemi nello sviluppo del piccolo nel crescere in un luogo dove i suoi coetanei si chiameranno tutti Chanel, Ariel, Kevin e Alexander”, ribattono dai Servizi Sociali.
Nome troppo desueto, Giuseppe.
“E poi cos’è questa pratica arcaica di dare ancora i nomi dei nonni ai figli?”
Quindi la coppia, per non rischiare guai, decide prontamente di inserire anche un secondo nome: Emmanuel.
“Lo chiameremo così in famiglia e a scuola”, promettono i due.
Scongiurando così, per il momento, l’intervento dei Servizi Sociali.