È una bella storia quella che vi raccontiamo oggi, una testimonianza che dà speranza e scalda il cuore di tutti calabresi.
Un racconto che vede protagonista Giuseppe Fraciantonio, 37enne disoccupato di lungo corso di Gizzeria Lido, un uomo con la schiena dritta.
“Stavo facendo jogging come ogni lunedì mattina, prima di andare al bar e scassarmi di aperitivi mi piace allenarmi, quando ad un certo punto in mezzo ai cespugli ho visto brillare qualcosa. Mi sono avvicinato ed ecco la sorpresa”.
Un contratto di lavoro infilato in un foglio plastificato, tredicesima e ferie pagate, pronto per essere firmato.
Non se l’aspettava proprio Giuseppe di trovare un lavoro, così, all’improvviso, in un posto dimenticato da Dio e dagli uomini e senza neppure cercarlo.
“Credetemi non ci ho pensato un attimo a tenermelo, non mi è passato neanche nell’anticamera del cervello. Non scherziamo, dovevo restituirlo immediatamente”.
E così il giovane ha riportato immediatamente l’offerta di lavoro al Centro per l’impiego di Lamezia.
“È stato un gesto encomiabile, quello di Giuseppe” – esordisce il direttore del Centro – “un nostro impiegato se l’era perso proprio stamattina venendo in ufficio. Si tratta di un oggetto rarissimo, dal valore inestimabile. In Calabria di lavori così ne sono rimasti una decina in tutto”.
Già perché il 37enne, non ha restituito un lavoro di poco conto, barista sotto pagato o cassiere di centro scommesse, bensì un ruolo come project manager in una nota azienda calabrese.
“Avevo tutti i requisiti per quel posto, ma non potevo impossessarmene. Rinunciare a svegliarmi senza sveglia, alla corsetta di metà mattina, alla puntata in saletta prima di pranzo per le corse dei cavalli. Davvero non me la sentivo, non era da me!”
È convintissimo del suo gesto, Giuseppe: accettare avrebbe significato tradire sé stesso.
“Non ci ho pensato due volte e sono corso al Centro per l’impiego. Ho tenuto il contratto con due dita dal bordo, che non si pensasse che mai lo avrei firmato. Non scherziamo, che poi perdo i requisiti per il reddito di inclusione e per quello di cittadinanza!”
“Non chiamatemi eroe, non merito nessun premio”, chiude il disoccupato, “ho fatto solo quello che andava fatto!”