I mariti, quelli aperti.
Le storie di armonia familiare, quelle dove il marito comanda e la moglie muta!
Viene dalla Calabria questa testimonianza di un uomo progressista.
Il marito che ha concesso alla moglie di uscire di casa per partecipare alla marcia contro la violenza sulle donne.
“Basta che torni a casa per cucinare“, è stata l’unica richiesta del marito.
“E mettiti i jeans e il lupetto perché… fa freddo!”
Una donna finalmente libera di marciare, a distanza di sicurezza si intende, e dire la propria.
Manifestare per tutte le donne vittime di violenza.
‘Basta che rientri per pranzo’, quel pensiero che le ronza in testa.
E mettiti in jeans, a goderti la tua ora d’aria.
Che fortuna che ho! Che bel marito moderno e aperto, pensa lei.
Che magari, invece, per pranzo, non ci torna proprio a casa.
O ci torna e ai fornelli non si mette.
E magari inizia a dire no, a reagire, a parlare, a denunciare, se del caso.
Perché la realtà, spesso e volentieri supera la satira, e tante realtà familiari – in Calabria – sono ancora così.
Perché adesso più che mai, in un anno di lockdown e di convivenza forzata, è tempo di non voltarsi più dall’altra parte, di non far passare, di non aspettare che lui si calmi, di non eseguire gli ordini, ma di reagire.