Brutta, troppo brutta per essere vera.
La storia di Mandarina Dachi, madre calabrese di età indefinibile – e dei maltrattamenti che questa ha riservato a sua figlia Cosimina – sta facendo il giro del web indignando anche i più insensibili tra i tamarri.
Primo giorno di scuola, nella splendida cornice di una palazzina semi-abusiva originariamente progettata come stalla da un boss con il vizio dell’architettura.
Mandarina accompagna la figlia fino all’uscio, riservandole solo sincere parole di incoraggiamento e stima, senza negarle un bell’abbraccio prima del saluto.
Ma è in quel momento che avviene la più turpe delle azioni che una madre possa compiere: Mandarina fotografa con lo smartphone la figlia in fase di ingresso, ma decide di non condividere la foto sui social.
Di non darla in pasto a tutti i follower magari con la scritta “Cuore di mamma”.
Questa brutale violenza non passa inosservata e, fortunatamente, viene subito interrotta dall’intervento delle forze dell’ordine che hanno assicurato Mandarina alla giustizia.
L’accusa è pesantissima: maltrattamenti.
Mandarina dovrà adesso comparire davanti alla Procura di Petronà. Si prevedono sanzioni durissime.