“Un omaggio alla rete ferroviaria italiana, in particolare modo a quella calabrese”.
È stata questa la ratio della scelta del nome del nascituro di una coppia di sposini.
Un arrivo inaspettato, sulla banchina, mentre si è in un’altra – meno dolce – attesa.
Quella del treno, del classico regionale che ‘nasce’ già con un’ora e mezzo di ritardo.
Aspetta che ti aspetta, che alla fine arriva anche il tempo di partorire.
Un bambino bello e sano cui dare quale nome se non quello di ‘Treno soppresso’, come il convoglio che la giovane coppia aspettava.
“Se ti affidi ai mezzi pubblici, in Calabria, sai che funziona così”.
“Il nostro dubbio era tra ‘Annuncio ritardo’ e ‘Treno soppresso’, e alla fine abbiamo scelto il secondo.
Una bella storia, insomma.
Quella di un omaggio alla carriera.
Lunga vita al piccolo e lunga vita ai regionali calabresi!