Non smette di suscitare polemiche la trovata di Matteo Salvini di citofonare ad un cittadino tunisino residente a Bologna.
“Salve, ci fa salire? Ci hanno detto che lei spaccia!”
Sono state queste le parole del leader leghista, il quale sostituendosi alla polizia ha pensato bene di seguire la soffiata di una vicina dell’uomo.
Teatrino, ovviamente registrato dalle telecamere, che ha scatenato un vespaio di commenti tra l’indignato e il divertito.
Trova sempre un modo di far parlare di sé il leader della Lega. E così, seguendo la regola di marketing del ‘che se ne parli male purché se ne parli’, ha pensato bene di replicare la scenetta in Calabria.
Impegnato a Rosarno nel tour elettorale a sostegno di Jole Santelli, Matteo Salvini si è avvicinato ad una villetta con l’intento di suonare e chiedere informazioni e, magari, il voto.
“Cu c**** è?” Un urlo si è immediatamente levato dal fondo dell’abitazione.
Casa sbagliata per il Capitano, al balcone un anziano del posto noto per sparare prima di chiedere ‘Chi è?’
“Niente, niente! Come non detto! Arrivederci!”
Il dietrofront, quindi l’immediata fuga con tanto di codazzo di telecamere e fedelissimi.
Idea sbagliata questa volta per Matteone