È un Roberto Calderoli visibilmente commosso quello che si presenta davanti alle telecamere delle tv locali calabresi.
La Lega ha scelto di mandare lui a Reggio Calabria per concludere in bellezza la campagna elettorale delle regionali calabresi.
E mentre alcuni si auguravano di morire prima di un simile evento, il parlamentare padano non sembra essere da meno per quanto riguarda lo stupore: “Chi mi conosce sa come la penso e conosce i miei trascorsi, neanche io mi aspettavo di essere qui a Reggio Calabria a parlare per conto della Lega davanti a un così folto pubblico”.
Trattiene le lacrime Calderoli, si morde le labbra in un mix di imbarazzo e felicità. La Lega probabilmente toccherà il suo massimo storico in Calabria, in questa tornata elettorale, ma Roberto non dimentica il suo passato.
È stato costretto a mordersi più volte la lingua durante il comizio, appellandosi a quel ‘buonismo’ con cui i leghisti amano etichettare i loro avversari politici.
‘Stai buono e ricordati che sei in Calabria’, gli hanno raccomandato da Pontida.
‘Non dire come la pensi veramente sui meridionali’.
Eppure Calderoli alla fine crolla e vuota il sacco:“Per vincere le elezioni mi tocca non chiamarvi più terroni”.
Si scioglie in un pianto liberatorio, il senatore.
“Non ce la faccio, scusate!”
Sono le ultime parole prima di andare via.
In un rigurgito di coerenza, Roberto ha mostrato il suo lato umano. Che questa pantomima evidentemente è troppo anche per uno stomaco forte come il suo.