“Un aiuto concerto per tutte le mamme e le nonne impegnate al fronte”, con queste parole, pronunciate a poche ore dal discorso di fine anno, Sergio Mattarella ha espresso la sua vicinanza alle donne calabrese impegnate ormai da una settimana ai fornelli.
“Il mio pensiero è sempre a loro, a quelle donne autentica spina dorsale della nostra nazione. Lavorano incessantemente da quasi otto giorni. È giusto rendere loro omaggio e, se necessario, mettere in atto azioni di aiuto tangibili”.
Dunque millecinquecento cuochi dell’esercito italiano pronti a partire con destinazione Calabria.
“Lo sforzo di Natale inizia a farsi sentire, onestamente”, ammette amareggiata una mamma di Locri.
“Tutti quei ragazzi che rientravano sciupati da Roma e Milano hanno reso necessarie dosi triple e quadruple di cannelloni. Poi dopo le cene e i pranzi di Vigilia e di Natale, ci sono state le domeniche da onorare. Duole ammetterlo, ma siamo stanche!”
Una quasi resa, quella delle mamme calabresi, arrivata nonostante il rafforzamento della task-force ai fornelli in vista del cenone di Capodanno.
Zie, nonne e addirittura giovani fuorisede riserviste sono state convocate in cucina per dare una mano a friggere e impanare.
Nonostante questo sarà forse necessario accettare l’aiuto, a malincuore, del Presidente della Repubblica.
“Mariti, zii e nipoti continuano a mangiare senza soluzione di continuità. E tra tre giorni sarà di nuovo domenica. E il lunedì è subito Epifania”.
Servono rinforzi, dunque. Gli aerei cargo con a bordo i cuochi dovrebbero già essere essere in volo.
Perché il tempo sta stringendo e i famelici stomaci calabresi sono già alle porte.