La censura, la cara e vecchia censura bacchettona non smette di fare vittime.
La storia che vi raccontiamo oggi non viene dalla Cina o dalla Russia, ma dall’Italia, nazione che da Dante in avanti ha sempre fatto della libertà di espressione uno dei propri vanti.
Una delle medaglie da appendere al petto.
Libertà di parola e di pensiero. Libertà di farsi ritrarre in tutte le pose che ci aggradano.
Non la pensa allo stesso modo il controllore dell’Instagram italiano, il quale ha pensato bene di oscurare una foto di compare Nunzio intento a mostrare al mondo il suo…salame.
Già, il capicollo fresco fatto in casa e appena confezionato.
Complice una posizione malandrina, l’algoritmo di Instagram, ha oscurato immediatamente lo scatto, sospendendo l’account del nonno calabrese fino a data da destinarsi.
“Chiddu è u me capocollu, l’avevo appena insaccato”, racconta l’arzillo compare.
“Chi ci pozzu fari si è cusì rossu? Figghioli mei: pisa! Pesa quattro chili e passa, mi stava calandu l’ernia!”
E già stava venendo l’ernia a Nunzio a forza di stare in posa, tutto quello sforzo per tenere tra le mani il salame. Quattro chili di futuro affettato.
Soltanto questioni di peso, si giustifica insomma l’anziano.
Che ci può fare se è così grosso?
E noi vogliamo credergli, anche perché pur volendo, non c’è nessuna controversia di nudo.
Anche se cosa è più porno, in Calabria, di un bel salame vero?!