Grande gesto di solidarietà questo pomeriggio a Condofuri, in provincia di Reggio Calabria.
Erano le 14.30, l’ora della pennica, il momento in cui la spiaggia già semi desolata si svuota completamente per il pranzo e in battigia restano solo alcuni eroi.
Temerari che sfidano il caldo e le sfuriate delle mamme/mogli per aver saltato il pranzo.
L’ora in cui tutto tace, il silenzio intervallato dal rumore placido e continuo delle onde.
Una pace interrotta da uno scalpicciare fragoroso, un branco di turisti che – evidentemente smarriti – pascolava sul lungomare di terra battuta del paesino jonico.
Un polverone che ha immediatamente attirato gli sguardi e la curiosità degli astanti.
“Chi sono questi? Cosa ci fanno qui? In questo profondo sud dimenticato da Dio e dagli uomini”.
Evidentemente in stato confusionale, i turisti si muovevano guardinghi tra le seconde case e i rovi che costeggiano il lungomare.
Un’avvistamento certamente insolito a quelle latitudini.
Turisti a Condofuri? Raramente e solo per una settimana l’anno.
Ed è qui che è venuta fuori tutta la solidarietà dei calabresi.
Quelle donne e quegli uomini che stavano assistendo alla scena hanno avvicinato con le dovute prudenze il branco di turisti, mentre contestualmente avvertivano le autorità.
L’Ente Nazionale Protezione Animali ha attivato il protocollo di salvataggio per le specie protette, e in breve tempo ha messo in sicurezza i vacanzieri.
“Volevamo andare in Sicilia, ma ci siamo persi”, hanno raccontato successivamente ai microfoni dello Statale.
Una storia a lieto fine, grazie al grande cuore dei calabresi.