Monta la polemica in Calabria, come se non bastasse la pandemia.
Tutto è partito da un post pubblicato sulla propria pagina Facebook, in cui il Grande Ospedale Metropolitano di Reggio Calabria comunicava la sospensione del bollettino serale sul numero di contagiati da Covid in città.
Decisione presa giocoforza in seguito al divieto imposto dalla Regione di diffondere ulteriori bollettini rispetto a quelli diffusi a livello regionale.
All’origine del provvedimento, pare, alcune discrepanze venute fuori nei giorni scorsi tra i numeri forniti dalla Protezione Civile e quelli comunicati dal GOM.
Da qui l’attimo d’imperio della Regione Calabria.
“I numeri saranno forniti a fine pandemia. Chi c’è c’è”.
Insomma la macchina burocratica calabrese si muove col solito ritardo cosmico che siamo abituati a vedere da decenni.
Si farà come con le opere pubbliche, le consegne dei lavori, la presentazione di bandi comunitari, l’adeguamento infrastrutturale, il collaudo delle strutture, la messa in funzione dei depuratori, la pulizia delle fiumare e potremmo continuare per giorni, mesi, anni.
Si farà tutto con calma, dopo la scadenza dei termini, prevedendo la solita proroghetta che ci consente ogni volta di salvarci in calcio d’angolo.
Peccato che, stavolta, in ballo non ci sono dei – seppur vitali – progetti di sviluppo, ma la salute di tutti i calabresi.