Prime prove di ritorno alla normalità per l’Italia e prime prove di ripartenza dei trasporti.
Tra contingentamento di posti e straordinarie misure d’igiene, tenta di ripartire, infatti, anche la macchina del trasporto pubblico.
Una nuova sfida per compagnie di bandiera e aziende locali.
Perché se da una parte è facile garantire distanziamento sociale su aerei e treni ad alta velocità, più difficile sarà mantenere gli stessi standard su bus e treni regionali.
Tra vetture obsolete e numero di pendolari che aumenta di giorno in giorno, non è semplice garantire igiene e distanza tra gli utenti.
È il caso, ad esempio della Calabria, dove addirittura il Coronavirus in persona si è rifiutato di salire su un treno regionale.
“Troppo sporco anche per me”, ha dichiarato l’agente patogeno ai microfoni dello Statale.
“Onestamente non me la sento”.
Evidentemente spaventato dalle condizioni sanitarie delle carrozze, il Covid19 ha preferito non salire a bordo.
“Gli altri virus e batteri mi ammazzerebbero in dieci minuti”, ha concluso il Corona.
Tanto meglio, e insieme tanto peggio, per i passeggeri, costretti ancora a viaggiare in simili carri bestiame.