Non desta di suscitare discussioni la notizia dello sbarco di centinaia di migranti, di cui una trentina positivi al Coronavirus, sulle spiagge calabresi.
Preoccupazione che, in qualche caso, è sfociata in proteste aperte contro la decisione di tenere aperti i porti della nostra regione.
Una situazione sanitaria che a dire la verità è molto seguita e ben gestita dalle forze dell’ordine, le quali hanno deciso di isolare prontamente in strutture apposite i positivi.
Ma a tranquillizzare tutti ci pensano gli stessi migranti:“Sulla spiaggia non c’era nessuno per chilometri e chilometri. Non siamo venuti a contatto con nessun locale”.
Ah, il lato dolce del sottosviluppo turistico.
Nessuno in spiaggia e nessun rischio di contagio.
Perché la Calabria è anche questo, centinaia di chilometri di spiagge con una densità bassissima di bagnanti.
E quindi, praticamente zero possibilità di innescare la catena di contagio con i locali.