“E basta con queste chiamate moleste, che tanto non voto nessuno, stavolta”.
Sarà stato questo il pensiero dell’escursionista di cui si erano perse le tracce ieri in Aspromonte.
L’ennesima chiamata per chiedere un impegno in vista delle prossime elezioni.
“Carissimo! Come stai? Ti ricordo che sono candidato al Comune! Mi sostieni?”
Una telefonata come tante se ne ricevono in tempi di campagna elettorale.
Una telefonata col numero privato cui l’uomo si era rifiutato di rispondere.
“E ora basta veramente! Che mi sto rilassando la testa in montagna e pure qua mi stressano!”
A cercarlo, invece, non era il classico candidato ma gli uomini della protezione civile, messi sulle sue tracce dalla preoccupata moglie.
“Non lo sentivamo da più di cinque ore e abbiamo deciso di allertare i soccorsi”, racconta la donna.
Ed ecco che subito partono le squadre di ricerca con l’ausilio dei telefoni satellitari.
Apparecchiature che riescono a intercettare il cellulare dell’uomo e a raggiungerlo telefonicamente.
Peccato che lui di rispondere a quelle chiamate non ne ha voluto sapere.
Troppa la paura di perdere la pazienza dietro la voce servile e leziosa dell’ennesimo candidato calabrese.