È stata definita da molti la foto del secolo, la dimostrazione delle teorie di Einstein e del film Interstellar: le prime immagini di un buco nero della storia dell’astronomia.
Uno spazio enorme, vuoto e…tremendamente pauroso.
Una voragine per sfuggire alla quale sarebbe necessaria una velocità maggiore a quella della luce.
E no, questa volta non stiamo parlando dello stomaco di un compare calabrese!
Già perché mentre il mondo festeggia questa mirabolante scoperta, c’è come in ogni cosa un risvolto della medaglia, qualcuno che vede infranto il proprio record.
Ed è lui, il nostro caro compare Nunzio di Oppido Mamertina, il grande sconfitto di questa scoperta.
The winner takes it all, cantavano gli Abba.
E da oggi il suo stomaco, quel pozzo senza fondo che gli garantiva sempre un posto in prima fila nelle grigliate e nei matrimoni calabresi, deve lasciare il posto ad un vero e proprio…buco nero.
“Abbiamo aspettato qualche ora per dare l’ufficialità”, esordisce Maurizio Ognibene, uno degli scienziati italiani protagonisti della scoperta. “Il diametro del buco nero è imponente, ma anche quello dello stomaco di compare Nunzio non scherza per niente”.
“Finisce un’epoca, ringrazio tutti quelli che hanno creduto in me fino all’ultimo”, commenta l’anziano agricoltore calabrese.
“Il mio stomaco, ve lo garantisco, è un buco nero vero e proprio. Dovreste sentirne i brontolii quando ho fame, e quello che devo fare ogni giorno per riempirlo… Ma davanti alla scienza alzo le mani”, continua il compare.
L’orgoglio è di quelli da calabrese tosto, ma la delusione si fa comunque largo nel suo visone da contadino.
“Di certo questo non mi fermerà dallo scofanarmi tutto alle grigliate e ai pranzi fuori, iniziando dalla prossima Pasquetta. Tenetevi la vostra foto storica, ma lo sappiamo tutti che il buco nero più grande è quello del mio stomaco la mattina quando mi sveglio”, rilancia compare Nunzio.
E noi vogliamo dargli ragione, lasciare a lui, e a noi, questa convinzione.