Giornata Mondiale dell’Infanzia, è giusto accendere oggi, ma non solo, i riflettori sulle condizioni dei bambini di tutto il mondo.
Tra le realtà che destano maggiore preoccupazione vi è, come spesso accade, la Calabria.
Secondo i dati riportati dall’Agenzia delle Nazioni Unite sull’utilizzo del piccante, il 67% dei bambini calabresi tra i 3 e gli 8 anni viene vessato a tavola con peperoncino e suoi derivati, subdolamente imboscati nelle pietanze.
L’UNICEF lancia un’allarme che non ammette repliche:”Bisogna fermare i condimenti piccanti di massa che, in Calabria, vengono utilizzati in spregio alle regole imposte dall’ONU.
È arrivato il momento di dire basta.”
“Le nostre rilevazioni parlano chiaro – spiega ai microfoni dello Statale Armando Chili Speziato, portavoce UNICEF -, tra le prime cause di malnutrizione vi sarebbe il costante tentativo dei nonni di “azziccare” un po’ di “pipareddhu nei piatti dei guagliuni così criscianu tosti“.
Abitudini tribali non facili da sradicare.
Bisogna ripartire dalle scuole, anche se pure le mense calabresi….ve le raccomando!“