Terribile caso di revenge food in Calabria.
Ieri notte è stato hackerato il telefono di un noto sessantenne di Petrizzi, molto rispettato e stimato dai compari della piazza.
Il vile atto criminoso avrebbe portato, stando al tam-tam scatenatosi sui gruppi WhatsApp di mezza Calabria, alla diffusione di video piccanti che ritraggono il sessantenne in atteggiamenti intimi con soppressate. Di diverse taglie e consistenze.
Il compare ha subito sporto denuncia ai competenti salumieri locali e ha diffidato tutti dal portare avanti il file sharing di video considerati “privatissimi”.
“Sono a pezzi, adesso tutti sanno che tipo di soppressate ho in casa. Anche i cugini a cui avevo fatto credere di essere a dieta. Ora inizieranno a chiedermele e a Natale non potrò far finta di aver finito le scorte. È un crimine atroce, nel mio privato sono libero di fare ciò che voglio con le mie soppressate. È libertà gastronomica, tutelata dal nostro ordinamento. Spero che i salumieri del comprensorio catturino questo criminale, chiedo giustizia e pene severissime” – questo il commento rilasciato dal sessantenne al momento dell’uscita dal generi alimentari provinciale dell’arma dei salumieri.