È un SARS-CoV-2 euforico quello che si presenta all’intervista esclusiva con Lo Statale.
Pimpante, rinfrancato, pronto a diffondersi in Calabria senza particolari difficoltà:”Voglio essere chiaro, gran parte del merito è dei politici calabresi avvicendatisi negli anni. Hanno costruito un sistema di malasanità che ha messo in ginocchio la regione, assolutamente impreparata al mio arrivo.”
Si spieghi meglio…
“Gli ospedali sono delle cattedrali vuote e fatiscenti, manca il personale competente perché gran parte dei primari sono amici del politico di turno, non ci sono macchinari adeguati, per non parlare delle condizioni igieniche!”
Che intende, scusi?
“Be’, se lei va nell’ospedale medio calabrese, sembra di stare fuori dall’uscita di un supermercato. Ha presente l’area degli scatoloni vecchi?”
Certo, ma…
“Guardi, i risultati parlano chiaro: mi sto affermando senza pietà. Nella regione non funziona quasi niente, le strutture che ospitano gli anziani sono case di cura create per investire o far girare soldi, sempre con la compiacenza degli amici politici! Non servono a nulla, se non ad ammassare vecchietti abbandonati. Trovo terreno fertilissimo, così è troppo facile!”
Ma adesso la Regione sta reagendo!
“Certo, ma mettono le mani avanti perché temono che io possa creare un pandemonio! Pandemia, pandemonio, piaciuto il gioco di parole? Torno serio, non ci sono abbastanza posti letto, ha visto respiratori in giro? Per me è il massimo.”
Quindi siamo senza speranza?
“Mica da mo! Sono trent’anni che vi mangiano la terra sotto i piedi, io sono solo l’ultimo arrivato!”