Era uno delle migliaia di volontari che si sono prestati per la sperimentazione del nuovo vaccino anti-Covid.

Una disponibilità dall’alto contenuto altruistico, e perché no economico, quella data anche da Francesco C., calabrese d’origine ma da anni residente a Roma.

“Lo faccio per la comunità e la ricerca scientifica”, aveva detto prima di farsi inoculare il vaccino.

Ma dopo qualche giorno l’amara scoperta, o la reazione avversa come la definiscono gli scienziati.

Un mezzogiorno come tanti, quello di Francesco: smartworking sul divano di casa e la moglie che prepara uno dei suoi piatti preferiti.

La parmigiana.

Francesco ne sente l’odore, arriva dal corridoio e subito lo indispone.

“Che è ‘sta puzza?”

Eccolo il primo sintomo.

“Ma come puzza, Fra? Questo è odore sopraffino, questa è la mia parmigiana!”

“La parmigiana? La parmigiana mi fa schifo”.

Cosaaaa????

L’urlo della moglie a spezzare il silenzio del pre-pranzo romano.

Eccola la reazione avversa del vaccino.

Test sospesi immediatamente, effetti indesiderati indesiderabili.

Non ti piace più la parmigiana, peccato mortale per un calabrese.