Finalmente è arrivato il tempo di ripartire, gradualmente certo, ma è il momento di farlo.
E cosi pian piano, ripartono tutti i settori produttivi calabresi.
Prima è stato il momento dei bar, subito dopo ristoranti e pizzerie, e infine è arrivato il turno delle sale scommesse.
Riparte finalmente il campionato, e con esso tutto l’indotto attorno al gioco più bello del mondo.
Slot, schedine, bollette e – l’immancabile – fantacalcio.
Fonte di reddito per migliaia di giovani, e meno giovani, calabresi.
Vero, e unico, posto di lavoro dove recarsi la mattina con l’obiettivo di guadagnare.
Che poi siano più i soldi spesi di quelli vinti, è dettaglio di poco conto.
Il fantacalcio e le scommesse sono l’impegno continuativo – e non solo del fine settimana – di tantissimi inoccupati calabresi.
Seguire le partite, puntare su gol e risultati esatti, gioire o innervosirsi per la rete di un giocatore, rappresenta il loro lavoro vero.
E, dunque, bene così: che riparta il campionato, e che la Calabria riparta dal fantacalcio.