“Chi ha costruito qui queste fiumare? Vogliamo nomi e cognomi!”
É disperata Marcella, il suo urlo di protesta gridato davanti alla telecamera. Vuole i nomi dei responsabili della tragica condizione idrogeologica della sua abitazione.
Un palazzo a ridosso di una delle più importanti, e attive, fiumare della Calabria.
“Io voglio sapere chi ha avuto la brillante idea di costruirla qua, questa fiumara!”
Pretende di conoscerei nomi dei responsabili, di chi sta mettendo a repentaglio la sua vita e quella dei suoi vicini di casa.
“Guardi qui, abbiamo l’acqua che ci scorre a non più di sei metri dal portone, se aumenta la piena qui viene giù tutto!”
Un rapporto complesso, quello dei calabresi con il loro territorio. Una regione già ‘per natura’ sfortunata dal punto di vista idrogeologico che ha subito nel tempo gli scempi e le cementificazioni dei suoi abitanti.
Ci hanno messo del loro, poi, le fiumare a sorgere così vicine alle case. Si sono messe lì in mezzo ed ogni autunno e primavera mettono paura ai loro pacifici confinanti.
“Basta fiumare, basta fiumi, basta boschi e basta natura. Fosse per me cementificherei tutto, un bel massetto e passa la paura. Cacciateci da qui questa fiumara!”
L’urlo finale di protesta di Marcella.
Una vita intera a costruire quella casa abusiva in barba al piano regolatore.
Un gioiellino di cemento e mattoni a vista che ora rischia di scomparire.