La fine del mondo sarà il 21 dicembre 2012, anzi no, scherzavamo: è il 21 giugno 2020.
Le provano tutte i Maya, e i loro studiosi, a lasciare i terrestri sulla graticola.
Al tramonto del 21 dicembre 2012 quando ormai era chiaro che la paventata fine del mondo – predetta dalla mitica popolazione indigena sudamericana – non ci sarebbe stata, anche i più creduloni misero una pietra sopra a quella che fin dall’inizio era stata giudicata la bufala delle bufale.
“Ve l’avevo detto io” “Ma quando mai” “Viva la scienza e abbasso le superstizioni!”
Era stata liquidata così la predilezione dei Maya, la mattina seguente.
Eppure…
Eppure a volte ritornano e, complice un 2020 particolarmente funesto, qualcuno ha pensato bene di rispolverare l’antica leggenda.
La fine del mondo è stata mal calcolata, in realtà sarà il 21 giugno di quest’anno.
Nuova ondata di panico e altri creduloni pronti ad abboccare alle strampalate profezie che girano sul web.
Ma ecco che, appurato che si tratta per fortuna dell’ennesimo scherzo, arriva la spiegazione degli studiosi: “La fine del mondo doveva arrivare all’aeroporto di Reggio Calabria, ma è attualmente chiuso”.
Eccola, l’ennesima giustificazione, seppur verosimile.
Quasi quasi che la colpa, o meglio il merito, della mancata apocalisse è l’isolamento calabrese.
E il mondo dovrà ringraziarci per questo.