Fatta la legge, trovato l’inganno, recitava un vecchio adagio.
Un proverbio che, a suo modo, celebrava l’ingegno e la creatività italiana.
Trovare un escamotage che aggiri una norma e che ci permetta di non incorrere in condanne e sanzioni.
Un atteggiamento furbo, spesso deplorevole, ma che se applicato davanti ad una norma ingiusta potrebbe rappresentare un gesto rivoluzionario.
Come quello del medico calabrese che per farsi assumere dalla Regione Calabria ha pensato bene di prendere la cittadinanza cubana.
Gia, perché dopo anni di tagli alla Sanità e parentopoli che non ha permesso ai nostri meritevoli ragazzi di crescere, anzi li ha fatti emigrare in massa, la Regione ha pensato bene di assumere circa 500 medici cubani per tamponare al disastro in cui versano i nostri ospedali.
Va da sé che un giovane ci rimanga male.
Che un medico costretto anni fa ad emigrare, adesso pensi “ma come: prima non si programma, si pagano le siringhe 10 euro l’una, si fa fare il direttore sanitario ad un meccanico e ora… e ora si chiamano a lavorare dottori dall’estero?”
Sembra una battuta de Lo Statale Jonico e invece è la realtà!
E così per aggirare una decisione paradossale il giovane medico che fa? Prende la cittadinanza cubana e si fa assumere nella Regione di appartenenza.
A voi sembra un inganno da condannare?